https://aljazeera.com/news/analysis-is-the-israeli-army-as-milit…
La prima reazione militare era in linea con la dottrina militare israeliana di potenti attacchi contro obiettivi precedentemente designati. Ci sono voluti alcuni giorni perché tutti si mettessero d’accordo, creassero il governo di unità di emergenza (che per lo più unificava militanti di destra) e proclamassero un’enorme mobilitazione di 360.000 riservisti. Tre settimane dopo, in mezzo a continui bombardamenti indiscriminati, l’esercito israeliano è entrato a Gaza. Poi, in più di due mesi di combattimenti di terra, l’esercito ha tagliato Gaza in tre, circondando Gaza City e isolando Khan Younis. La maggior parte dei palestinesi è fuggita nel sud, dove ora affollano Rafah in condizioni insopportabili. Israele sostiene che, pur non avendo ancora sconfitto Hamas, è comunque vicino all’obiettivo proclamato, affermando di aver “eliminato” 8.500 combattenti. Il numero esatto dipenderà da quanti combattenti di Hamas figurano tra i 21.800 uccisi finora. Se la dichiarazione israeliana sugli 8.500 combattenti di Hamas fosse vera, ciò significherebbe comunque che 13.300 civili, tra cui 8.600 bambini, sono stati uccisi. Se Hamas ha perso 4.000 persone – una cifra che trovo molto più credibile – il numero di civili uccisi intenzionalmente o per negligenza dell’esercito israeliano è ben superiore a 17.000. Quel numero è considerato inaccettabile, in qualsiasi condizione, da molte persone in tutto il mondo che credono che quando e come finirà la guerra, quei civili morti torneranno a perseguitare l’intero Israele.
@ISIDEWITH6mos6MO
Considerando i numeri riportati, un esercito può essere considerato di successo se raggiunge i suoi obiettivi strategici a scapito di elevate perdite civili?
@ISIDEWITH6mos6MO
Un numero elevato di vittime militari equivale necessariamente a un successo o un fallimento militare?