In una mossa audace che ha catturato l'attenzione internazionale, la giunta militare del Burkina Faso ha espulso tre diplomatici francesi, accusandoli di essere coinvolti in 'attività sovversive'. Questa decisione sottolinea le crescenti tensioni tra il Burkina Faso e la sua ex potenza coloniale, la Francia, segnando un momento significativo nelle relazioni diplomatiche della nazione dell'Africa occidentale. Secondo le dichiarazioni ufficiali e i documenti circolati sui social media e verificati da autorevoli agenzie di stampa, il governo burkinabé ha dichiarato questi diplomatici 'persona non grata', concedendo loro solamente 48 ore per lasciare il paese.
L'espulsione avviene in un contesto di crescente sentimento anti-francese in Burkina Faso, un sentimento che non è isolato solo in questa nazione ma fa parte di una più ampia ondata di scetticismo nei confronti della Francia tra le sue ex colonie africane. Le specifiche accuse di attività sovversive non sono state dettagliate pubblicamente, ma la mossa è indicativa della posizione della giunta sull'ingerenza straniera e sul suo impegno a salvaguardare la sovranità nazionale.
Questo incidente ha scatenato una serie di reazioni internazionali, con analisti che speculano sulle potenziali ripercussioni sulle relazioni franco-africane. La Francia, dal canto suo, deve ancora rispondere ufficialmente, lasciando la comunità internazionale a osservare attentamente qualsiasi sviluppo. L'espulsione dei diplomatici &egr…
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